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Sospensione temporanea delle attività

Yume Dojo in Via Conte Verde 4, resta chiuso per il mese di febbraio 2024 per lavori in corso.

Riapriremo agli inizi di marzo. Per tutte le informazioni contattateci a yumedojo@scuolaitsuotsuda.org oppure al numero 349 5925577.

Nel frattempo, stiamo preparando un evento speciale:

il 20 aprile proietteremo in anteprima italiana il documentario sull’ecofemminista Françoise d’Eaubonne in occasione dell’uscita del nuovo libro in italiano “Il sessocidio delle streghe: il patriarcato contro il sapere femminile”,  con la presenza straordinaria di ospiti internazionali.

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Seduta di Aikido riservata alle donne

Yume Dojo propone una seduta di Aikido riservata alle donne dal 15 gennaio 2024.

La seduta è ogni lunedì alle 19.15.

Seduta di prova gratuita tutto l’anno. Senza limiti di età, non è richiesta esperienza!

Una seduta per donne, gestita da donne, condotta da donne.
Non si tratta di una nuova versione dell’Aikido o di un Aikido “al femminile” ma di una seduta “non mista per scelta” concepita come un percorso di “empowerment”. Lo sappiamo, il corpo delle donne è portatore di secoli di patriarcato, di secoli di violenza, di rapporti oggetto/soggetto e/o preda/predatore. Nella profondità delle nostre cellule e del nostro inconscio sono incise le vestigia di questi traumi, una sfiducia e una legittima rivolta.

Un potente strumento di cambiamento: il corpo
Se il nostro corpo cambia tutto il nostro rapporto con il mondo cambia. Le donne aspirano a spazi dove essere se stesse, degli spazi-tempo dove possano:

  • Ritrovare una relazione con il corpo
  • Emanciparsi dallo sguardo maschile
  • (Ri)scoprire il loro potere
  • Ritrovare la stima di sè

Creare una situazione
Secondo gli studi sull’argomento, è fin dall’infanzia che le ragazze non imparano a sviluppare il loro corpo, ad occupare lo spazio, a correre, a battersi, a gridare, ad affermarsi, a differenza dei  ragazzi che saranno incoraggiati a farlo. Quindi immaginare una ”parità di accesso” è negare tutto il background sociale e culturale, che fa che una donna oltrepasserà molto meno facilmente la porta di un dojo rispetto a un uomo.

Di fronte a questa constatazione Yume Dojo decide di agire creando una situazione simile all’«affirmative action» americana: stimolare l’accesso a questo strumento formidabile che è l’Aikido con una situazione favorevole, non perché le donne siano deboli o siano ”altro”, ma perché il grado di oppressione non può essere negato.

In più questa seduta propone un ambiente safe per una pratica nel rispetto delle differenze e dell’integrità di ciascuna.

L’Aikido?
L’Aikido è un’arte nata negli anni 50 in Giappone, non esiste alcuna competizione, né combattimento ma piuttosto una ricerca di armonia. È un’arte marziale che si pratica in uno spirito di «non-resistenza» che non significa non resistere ma designa un atteggiamento, un modo di agire.  È il contrario della sottomissione. Sui tatami, si tratta di sentire l’importanza delle posture, del movimento, del rapporto con lo spazio, con il toccare. Ma anche di ritrovare la calma e una respirazione profonda. Riattivare le nostre capacità è un processo che può renderci potenti, centrate, sicure di noi, perché prima di affermarsi, bisogna posizionarsi.

L’autrice e militante femminista Françoise d’Eaubonne scriveva «Abbiamo sufficientemente riflettuto sul significato della formula: riappropriarsi del proprio corpo? Fra le militanti femministe, è sempre usato in senso sessuale […] Non abbiamo ancora riflettuto sulla necessità di riappropriarsi dell’aggressività, o piuttosto molto semplicemente, della sua possibilità; riscoprire gli atteggiamenti ignorati, repressi, che ci fanno paura, le più semplici posizioni combattive del corpo.»  O come dice giustamente Elsa Dorlin «Non si tratta tanto di imparare a battersi quanto di disimparare a non battersi».

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